Qual è il modo corretto per lavarmi i denti?

Lavarsi i denti correttamente è un’operazione fondamentale per neutralizzare i batteri del cavo orale e prevenire la formazione di placca, alito cattivo, gengiviti e carie. Per mantenere una bocca più sana e ridurre il rischio di patologie ai denti e gengive, bisogna ridurre l’accumulo di placca batterica e quindi migliorare la propria igiene orale.
Ma quali sono gli strumenti e i passaggi per lavarsi i denti correttamente e mantenere un sorriso sano e più bianco? Vediamoli insieme!
Perchè hai bisogno di lavarti i denti?
La risposta può sembrare scontata ma è bene non sottovalutare anche i motivi più banali: lavarsi i denti correttamente serve ad evitare che i batteri che proliferano nella nostra bocca facciano ammalare i nostri denti e le nostre gengive.
Ogni cibo che mettiamo in bocca, anche una semplice caramella, favorisce la formazione di batteri che durante l’arco della giornata attaccano i denti.
Per questo motivo i denti andrebbero lavati alla fine di ogni pasto: la mattina dopo aver fatto colazione, il pomeriggio dopo pranzo e infine prima di andare a letto.
Il lavaggio della sera è un momento fondamentale poichè i batteri del cavo orale trovano terreno fertile durante le ore dedicate al sonno, cioè quando la bocca rimane chiusa per tante ore e diventa piuttosto secca. L’ultima pulizia della giornata è quindi molto importante perchè permette di contrastare la formazione della placca che successivamente si mineralizza diventando tartaro.
Di cosa hai bisogno per lavarti i denti correttamente?
SPAZZOLINO
Ci sono alcuni elementi da tenere in considerazione nella scelta di uno spazzolino per i denti: la leggerezza, la dimensione della testina e il materiale delle setole.
Uno strumento leggero permette movimenti più fluidi durante lo spazzolamento e una minore pressione su denti e gengive, una testina piccola permette invece di raggiungere tutti gli angoli della bocca.
Le migliori testine sono quelle in materiale sintetico (nylon) con punta arrotondata e di media durezza per un’azione non troppo aggressiva.
Un’altro aspetto fondamentale è la durata: lo spazzolino va sostituito in genere ogni 2-3 mesi a seconda dello stato di usura delle setole della testina. Per valutare il momento giusto è sufficiente osservarle: se sono rovinate, scolorite o sfilacciate, hanno perso la forma originale e quindi anche la loro utilità poichè non riescono più a penetrare come dovrebbero negli spazi tra un dente e l’altro.
Anche in presenza di uno spazzolino vecchio apparentemente perfetto, dopo 3 mesi va comunque sostituito a causa della carica batterica accumulata.
E LO SPAZZOLINO ELETTRICO?
Nonostante lo spazzolino tradizionale sia ancora il metodo più utilizzato, da diversi anni il dispositivo elettrico viene consigliato dai professionisti come strumento ideale per l’igiene orale domiciliare, soprattutto per chi ha poca manualità.
Lo spazzolino elettrico effettua infatti su ogni dente tra le 5.000 e le 30.000 oscillazioni garantendo una pulizia mediamente più profonda poichè le setole della testina rotante lucidano e detergono le singole corone con movimenti molto precisi.
Tuttavia, anche in questo caso, a fare la differenza è soprattutto il tempo impiegato per lo spazzolamento ed il movimento effettuato: per un risultato ottimale, lo spazzolino elettrico va appoggiato su ogni dente (inclinato in direzione della gengiva) e angolato negli spazi interdentali per una decina di secondi e poi spostato sui denti adiacenti, in successione.
È sbagliato però pensare che in questo modo si risolvano tutti i problemi: lavare i denti con lo spazzolino elettrico o con quello tradizionale dipende da esigenze di vario tipo e da una scelta personale fatta dopo un confronto con l’igienista dentale o con l’odontoiatra.
DENTIFRICIO
La scelta del dentifricio per la pulizia dei denti dovrebbe dipendere dalle esigenze della nostra bocca e non ridursi ad una scelta casuale tra gli scaffali del supermercato.
Per ogni necessità esiste infatti una tipologia di dentifricio indicato.
I dentifrici più comuni sono quelli al fluoro che, grazie alla presenza di questo minerale ed i relativi sali, rimineralizza lo smalto dei denti e svolge un’azione antibatterica per la prevenzione delle carie.
I dentifrici antiplacca contengono sostanze con azione antibatterica per prevenire, appunto, l’accumulo di placca e la conseguente formazione del tartaro.
Più specifici sono i dentifrici antisettici che contrastano la placca grazie alla presenza di sostanze medicamentose o principi attivi ad azione diretta. Il loro utilizzo viene prescritto dal dentista o dall’igienista dentale secondo specifiche istruzioni e, generalmente, per periodi di tempo limitati.
L’ingrediente principale dei dentifrici antitartaro è rappresentato invece dai pirofosfati che agiscono impedendo la precipitazione dei sali di calcio presenti nella saliva e responsabili della formazione del tartaro.
Per eliminare, o attenuare, le macchie sui denti causate da alimenti e bevande, fumo, placca e tartaro, si può ricorrere all’utilizzo dei dentifrici ad azione sbiancante. Questi prodotti contengono detergenti e microsfere a bassa abrasività, che rimuovono per contatto e strofinamento le pigmentazioni presente sulla superficie dei denti.
Non tutti i dentifrici sbiancanti possono essere impiegati quotidianamente, per questo è bene consultare il proprio dentista o igienista prima del loro utilizzo.
FILO INTERDENTALE
Il filo interdentale permette di rimuovere i residui di cibo che lo spazzolino non è riuscito a eliminare tra un dente e l’altro prevenendo la formazione della placca, della carie e del tartaro interdentale, responsabile della parodontite.
Il filo interdentale è lo strumento di uso domestico per la pulizia dei denti che si avvicina di più, per efficacia, alle attrezzature utilizzate per la pulizia professionale.
Va utilizzato con frequenza giornaliera, possibilmente ogni volta che ci si lava i denti, ma con cautela e senza movimenti troppo veloci e decisi per evitare di provocare tagli sulle gengive e indebolire la presa sul dente.
Quando lo spazio fra un dente e l’altro è ampio si può ricorrere all’utilizzo dello scovolino (spazzolini più piccoli di varie misure) andando a strofinare lo strumento sulla superficie interna del dente eliminando l’accumulo di batteri.
COLLUTORIO
Il collutorio è un prodotto in soluzione da utilizzare come supporto ausiliario agli strumenti impiegati per la normale igiene orale (spazzolino, dentifricio e filo interdentale) per combattere combattere carie, placca e alito cattivo e iper sensibilità dentale. Generalmente i collutori si possono distinguere in “medicati”, venduti solo in farmacia, che contengono sostanze chimiche a potente azione antibaterrica (clorexidina) e “cosmetici”, venduti liberamente, nei quali troviamo principalmente il fluoro, riparatore dello smalto e quindi efficace contro la carie.
Come lavarsi i denti nel modo corretto
Un’accurata pulizia dei denti dura in media due minuti, dedicando circa 30 secondi ad ogni sezione ed iniziando dalla parte linguale inferiore per poi passare alla parte palatale superiore, alla superficie esterna inferiore e, per ultima, quella esterna superiore.
Spazzolare i denti nel modo corretto è fondamentale! Non serve farlo con forza, basta applicare movimento verticale delicato dalla gengiva verso il dente con lo spazzolino manuale, in modo da entrare negli spazi di contatto tra i denti. Lo spazzolino elettrico va posizionato con le setole a 45 gradi verso la gengiva e vanno fatti movimenti oscillatori spostandosi gradualmente da un dente all’altro.
Lo spazzolino va impugnato creando un angolo di 45 gradi rispetto alle gengive e si procede spazzolando gruppi di 2-3 denti per il tempo indicato e cercando di raggiungere anche i punti più nascosti, come le zone dietro agli ultimi molari.
Da evitare con lo spazzolino movimenti bruschi orizzontali e verticali perché si rischia di danneggiare sia la gengiva che il dente. Una volta puliti tutti i denti, dare un’ultima spazzolata alla lingua, un’operazione spesso dimenticata ma utile per eliminare batteri e altri residui di cibo che potrebbero causare l’alito cattivo.